Diagnosi della sindrome dell’intestino irritabile
La sindrome dell’intestino irritabile – irritable bowel syndrome (IBS) – è un disturbo gastrointestinale cronico molto comune che interessa una percentuale della popolazione intorno al 10-20%. È un disordine funzionale cronico due volte più comune nelle donne rispetto che negli uomini ed è diagnosticato spesso prima del 50° anno di età.
Attualmente, non ci sono test patofisiologici disponibili che possano diagnosticare adeguatamente l’IBS la cui diagnosi positiva si basa innanzitutto sulla valutazione della sintomatologia e dopo l’esclusione di altri disturbi e patologie gastrointestinali, come la celiachia e le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI).
La diagnosi è di competenza del medico (curante, o più nello specifico, del gastroenterologo) e si baserà sui criteri di Roma IV.
Criteri di Roma IV
Per la diagnosi della sindrome dell’intestino irritabile
Dolore addominale ricorrente in media almeno 1 giorno alla settimana negli ultimi 3 mesi, associato a due o più dei seguenti sintomi:
- Relativo alla defecazione
- Associato a un cambiamento nella frequenza delle feci
- Associato a un cambiamento nella forma (consistenza) delle feci
- I sintomi devono essere iniziati almeno da 6 mesi
Se ti accorgi di avere dei sintomi sospetti, parlane con il tuo medico di base che saprà indirizzarti allo specialista più opportuno per fare ulteriori accertamenti.
Non ignorare questi sintomi e, soprattutto, non autodiagnosticarti questa patologia perché potrebbe essere qualcosa di più serio.
Alcuni sintomi di altri disturbi gastrointestinali possono essere molto simili a quelli riscontrati in caso di IBS. Il tuo medico di famiglia/gastroenterologo ti farà una serie di domande per identificare le “bandiere rosse” ed escludere altre patologie come il cancro dell’intestino, la celiachia, il morbo di Crohn, la colite ulcerosa, l’endometriosi o il cancro ovarico.
Le 4 classi predominanti sono così individuate:
- IBS-C (con costipazione predominante)
- IBS-D (con diarrea predominante)
- IBS-M (mista, alvo alterno)
- IBS-U (non classificata)
IBS-C
> 25% dei movimenti intestinali con le feci di Bristol di tipo 1 o 2
E < 25% dei movimenti intestinali con le feci di Bristol di tipo 6 o 7
IBS-M
> 25% dei movimenti intestinali con le feci di Bristol di tipo 1 o 2
E > 25% dei movimenti intestinali con le feci di Bristol di tipo 6 o 7
IBS-D
> 25% dei movimenti intestinali con le feci di Bristol di tipo 6 o 7
E < 25% dei movimenti intestinali con le feci di Bristol di tipo 1 o 2
IBS-U
Pazienti che soddisfano i criteri diagnostici per IBS ma le cui abitudini intestinali non possono essere classificate con precisione negli altri 3 gruppi qui illustrati.

Per approfondire il tema sulla scala Bristol leggi l’articolo:
DIMMI CHE FECI HAI E TI DIRÒ CHE IBS SEI
Come può essere gestito l’IBS?
L’IBS è una condizione a lungo termine e non esiste una cura per questa cronicità. Fortunatamente, la ricerca scientifica ha dimostrato che l’IBS può essere gestita con successo attraverso modifiche dietetiche e dello stile di vita.
I protocolli dietetici implementati e supervisionati da un esperto in nutrizione possono aiutarti a ridurre al minimo i sintomi dell’IBS e prevenire la sua riacutizzazione. Le modifiche alimentari possono includere una dieta a basso contenuto di FODMAP o semplicemente un protocollo con il corretto apporto di fibre e liquidi o una corretta alimentazione.
I sintomi dell’IBS spesso vanno e vengono nel tempo, possono migliorare o scomparire per un po’ di tempo, quindi tornare, o possono svilupparsi di nuovi.
Lavorerò con te per trovare il protocollo più giusto per te.
Non farti trovare impreparata/o.